7 Architetti. Colmare Le Culture In Un Mondo Globale

“Fare architettura è ascoltare”. Alcuni dei più grandi architetti del nostro tempo – da Peter Zumthor a Jean Nouvel e Diébédo Francis Kéré – condividono con Lousiana Channel i loro pensieri ispiratori su ciò che fa funzionare l’architettura globale.

L’architetto svizzero Peter Zumthor (n. 1943) ha sempre una certa “sensazione per lo spazio”, che gli permette di reagire come architetto. Questo lo attribuisce anche all’avere una conoscenza di base del luogo, che è più facile nel nostro mondo moderno e globale. La vera sfida è capire le persone locali e il loro sottotesto.

“Sono un architetto contestuale, ma per me il contesto non è solo il sito.” L’architetto francese Jean Nouvel (nato nel 1945) considera l’architettura parte di un contesto storico e culturale più ampio. Un edificio, secondo lui, ha sempre delle radici, e un edificio non può essere semplicemente collocato da nessuna parte e deve sempre svilupparsi in base al suo contesto.

L’architetto danese Louis Becker (nato nel 1962), partner principale di Henning Larsen Architects, ritiene che la globalizzazione dell’architettura consenta agli architetti di influenzare e di essere influenzati: “La cosa bella di una Coca Cola è che è la stessa cosa nel mondo… se lo facessi in architettura, sarebbe un disastro”.

“Avere l’opportunità di vedere entrambi i mondi – o anche molti mondi – è un’incredibile fonte di ispirazione”, afferma l’architetto nigeriano Kunlé Adeyemi (nato nel 1976), che si ispira ai viaggi per il mondo e aspira a creare progetti che “sembrano appartengono a quel posto e allo stesso tempo sembrano sbucati dal nulla”.

L’architetto norvegese Kjetil Trædal Thorsen (nato nel 1958), socio fondatore di Snøhetta, ritiene che ci sia una grande forza nel venire dall’esterno come architetto, in quanto consente di “ricercare, reinterpretare, ritradurre. ” Inoltre, la cooperazione è fondamentale, il che significa anche coinvolgere i locali e utilizzare il loro materiale locale: in questo senso, l’architettura costruisce ponti.

L’architettura è un processo realizzato in collaborazione con la popolazione locale, che dovrebbe in definitiva considerare la struttura come propria, secondo l’architetto del Burkina Faso Diébédo Francis Kéré (nato nel 1965): “L’architettura inizia con le persone”. In seguito, Kéré utilizza vecchi materiali locali per creare qualcosa di nuovo e accattivante.

L’architetto inglese Norman Foster (nato nel 1935) ritiene che sia importante utilizzare l’architettura come strumento per affrontare alcune delle più grandi questioni sociali – come servizi igienici, acqua ed elettricità – pur rispettando la struttura urbana. Il vero compito è trasformare, ad esempio, gli insediamenti piuttosto che semplicemente demolirli.